LA PRIMA VISITA
La medicina cinese è una scienza millenaria, i cui primi documenti scritti risalgono ad oltre 4000 anni fa. Non può quindi stupire che si sia sviluppata senza l’ausilio di indagini strumentali e che l’interrogatorio del paziente rivesta un’ importanza fondamentale.
La prima visita richiede circa un’ora, durante la quale il medico agopuntore rivolge al paziente una serie di domande che permettono di inquadrare i disturbi in maniera ampia, non soffermandosi all’apparenza ma cercando di individuare le cause. È infatti importante distinguere il sintomo che porta il paziente a consultare il medico dall’origine della malattia: non è raro, ad esempio, che un forte dolore alla spalla o una sciatalgia siano dovute a problemi dei visceri addominali. Se il medico non indaga in maniera globale e si limita alla valutazione del sintomo, magari prescrivendo indagini strumentali limitati alla zona dolente, non fa che ritardare la diagnosi e prolungare la sofferenza del paziente.
Dopo l’interrogatorio, il medico agopuntore passa alla visita. Oltre alle consuete (e troppo spesso trascurate) tecniche diagnostiche occidentali, si cercano i punti dolenti sul corpo, si palpano l’addome, il torace e gli arti, si valuta con estrema attenzione il polso radiale bilateralmente a tre diversi livelli di profondità, si osservano gli occhi e infine la lingua.
Dopo aver consultato gli eventuali esami strumentali (esami del sangue, urine, RX, ECG, TAC, RM, ecc.), il medico è in grado di formulare una diagnosi e valutare l’opportunità di una terapia mediante agopuntura. Se è il caso, vengono forniti consigli sulle abitudini alimentari e sullo stile di vita.